Taranto, Chiesa di San Pasquale di Baylon

Foto fine Ottocento – Chiesa di San Pasquale Baylon e Convento degli Alcantarini

Gli Alcantarini erano un ordine francescano che per la loro etica di penitenza e sobrietà erano molto amati a Taranto dove ogni anno a Pasqua arrivavano da Lecce per la celebrazione dei misteri e la questua; accadde così che furono invitati ad avere una loro casa anche a Taranto e nel 1736 l'amministrazione cittadina assegnò loro un'area lungo il canale che portava a Mare Piccolo per edificare una nuova Chiesa con annesso un convento che potesse ospitarli.
Tuttavia gli Alcantarini non ebbero vita facile a Taranto perché sebbene gli altri dodici ordini religiosi presenti in città avessero dato il loro benestare, il loro programma incontrò l'opposizione dei Padri Riformati presenti a Taranto già da tre secoli e che vedevano negli Alcantarini dei temibili concorrenti soprattutto per la raccolta delle elemosine. S'innescò così una lunga diatriba in cui furono coinvolte tutte le maggiori istituzioni della città sollecitate a dare il loro parere sulla questione se la città di Taranto era sufficientemente ricca da poter sostenere un nuovo istituto religioso che avrebbe vissuto delle elemosine.
D'altra parte tra Padri riformati ed Alcantarini non vi erano poi molte differenze, entrambi appartenevano alla famiglia francescana (convergeranno entrambi nei Frati Minori nel 1897) e già i primi avevano dedicato ai due santi ispiratori dell'ordine, S. Pietro d'Alcantara e San Pasquale Baylon, due altari nella chiesa annessa al loro convento.

Hackert, incisione – Veduta del porto di Taranto nel 1789

Per costruire il loro convento gli Alcantarini ebbero l'aiuto divino di San Pasquale di Baylon a cui si era rivolta la regina Amalia per riuscire ad avere un figlio e così quando, “per grazia ricevuta”, nacque nel 1747 un erede cui venne dato il nome di Filippo Pasquale, la regina volle che fosse eretta la chiesa a lui dedicata e con essa il convento degli Alcantarini. Re Carlo III intervenne quindi a risolvere la contesa e emise un decreto con cui imponeva la costruzione del convento con la seguente motivazione: E' necessario il convento in Taranto, perché Madama la Regina lo vuole ed in più concesse una rendita annua di 180 ducati per il suo mantenimento. Ottenuto il consenso del Papa nell'aprile del 1748, venne così iniziata la costruzione del convento a cui fu affiancata una chiesetta in cui si svolsero le funzioni religiose finché nel 1794 fu terminata la nuova chiesa che i tarantini chiamarono per molto tempo “San Pasquale al Borgo”.

Sant'Egidio Maria di S.Giuseppe, frate minore alcantarino

Il culto di San Pasquale di Baylon era arrivato a Napoli con i Padri Alcantarini Scalzi a cui lo stesso santo aveva appartenuto. A Napoli era l'altro il protettore delle donne e per questo la Regina Amalia aveva chiesto la sua intercessione per avere un figlio. Quando il Papa lo proclamò santo nel 1690, l'ordine si trovò ad avere due santi nelle sue fila - il fondatore S. Pietro d'Alcantara (1499-1562) e S. Pasquale di Baylon (1540-1592), città vicina ad Alcantara dove era nato – ed anche per questo tenuto in molta considerazione da tutto il popolo.
Nella chiesa di San Pasquale, che prima era annessa al convento, si venera anche Sant'Egidio, un frate minore nato a Taranto di cui è compatrono. La storia di Sant'Egidio è strettamente connessa a quella del convento e della Chiesa di San Pasquale. Quando arrivarono a Taranto gli Alcantarini ci fu un giovane tarantino di appena venti anni che fu attratto dalla loro regola e si fece frate nel 1754 prendendo il nome del compagno di San Francesco e divenendo Egidio Maria di S. Giuseppe..

Taranto, Chiesa di San Pasquale di Baylon

Ben presto divenne uno dei religiosi più amati nella sua città ed a Napoli dove visse fino alla morte raccogliendo elemosine, camminava per le vie portando con sé una reliquia di San Pasquale Baylonne che imponeva compiendo miracoli tanto che i napoletani lo chiamavano “O santariello”. Dopo la morte, si seppe dei miracoli dovuti alla sua intercessione per cui venne proclamato prima beato e poi nel 1996 canonizzato da Papa Giovanni Paolo II. A Taranto, città in cui aveva iniziato la sua opera gli fu da subito dedicata la chiesa del nuovo convento degli Alcantarini.
La costruzione della chiesa iniziò nel 1749 ed terminò nel 1794. L'architetto gli diede un impianto di tipo barocco.

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