I laghi Alimini

Laghi Alimini e costa di Otranto

Le distese d'acqua vicino al mare erano dette dai greci Limne e Galeno, nel II secolo d.C., i due bacini che si stendevano paralleli alla costa nei pressi di Hydruntum (Otranto) li chiamava “Limne Talassa”, ovvero stagno di mare. Secondo la tradizione, per la loro vicinanza al mare sulla direttrice di Brundisium furono attraversati dalla Via Traiana che per andare da Hydruntum a Lupiae richiese la costruzione di un ponte sul canale che metteva in comunicazione il bacino più grande detto Alimini Grande con il minore Alimini Piccolo o Fontanelle.

Gli Alimini nel Atlante Geografico del Regno di Napoli, 1789-1808

Seppure simili nel nome i due laghi hanno origini molto diverse. Alimini grande era in origine una insenatura del mare definita da una lingua di sabbia che il lavorio delle onde nel tempo ha innalzato fino a creare un bacino chiuso in passato collegato al mare secondo il flusso delle maree, mentre oggi è collegato al mare da un canale e la sua acqua è salmastra. Il nome lo ha meritato per la sua maggiore estensione rispetto all'altro lago.
Alimini Piccolo è detto anche Fontanelle perché sul suo fondo calcareo si aprono molte risorgive e sembra che in origine fosse un vero lago costiero di origine carsica non comunicante con il mare e la cui acqua era dolce.

Panorama dei Laghi Alimini – Otranto, Lecce

I laghi comunicano fra loro per mezzo di un canale naturale detto “lu Strittu”, lungo circa 1300 metri (De Giorgi, 1922)  e largo circa 10 metri lungo il quale, secondo il De Ferrariis (1492), passava la via romana “Traiana” .
I due laghi sono collegati tra loro da un canale detto in dialetto “Lu Strittu” lungo circa 1300 metri e largo circa 10 metri; secondo alcuni lungo il canale passava il tracciato della Via Traiana che portava a Brindisi, tuttavia finora non sono state trovate evidenze archeologiche del tracciato romano. Alimini Grande è circondato quasi completamente da pinete e macchia mediterranea ed ha una percentuale di salinità quasi uguale a quella del mare. Il canale tra i due laghi contribuisce a contenere la salinità del lago più grande, infatti “Fontanelle è alimentato inloco da da sorgenti di acqua dolce, dalle acque meteoriche e di alcuni canali che vi confluiscono.

Massacro di Otranto

L'area è stata abitata sin dal Paleolitico Medio come testimoniato dalle tracce del villaggio preistorico trovate nel 1978 ma dopo l'oblio sembra sceso sulle distese d'acqua.
Nella Tabula Peuntegeriana si ritrova la denominazione che ebbero nell'alto Medioevo: Turris Stagna e se durante la dominazione romana l'area poteva essere mantenuta pulita per rendere più agevole le comunicazioni lungo la costa, con le invasione dei pirati nel periodo bizantino e poi dei saraceni la costa fu progressivamente abbandonata lasciando che il mare avanzasse e la selva intorno crescesse mentre le popolazioni si rifugiavano nell'interno.
Non si hanno notizie certe sino al XIII secolo quando la selva nel fu una delle riserve di caccia di Federico II che ne concesse comunque un terzo dei privilegi alla Mensa arcivescovile di Otranto e tra questi le rendite ed i prodotti della “piscaria”. Questa era una parte della distesa d'acqua dove si allevava il pesce ed era un dono molto importante per la chiesa di Otranto perchè il pescato aveva un ruolo primario per l'osservanza dei riti della liturgia cristiana.
Solo un secolo più tardi Carlo II d'Angiò confermò il privilegio di 1/3 alla mensa di Otranto ed assegnò gli altri 2/3 al Conte Cassano d'Aragona. Nel secolo XIV e fino a metà del XV non ci sono notize di eventi nella zona ma tutto cambiò il 28 luglio 1480. Nella spiaggia prospiciente i laghi, favoriti dalle caratteristiche della costa, sbarcarono i saraceni; all'orizzonte apparvero 40 galere, 50 fuste, 16 barche, 40 mahoni per i cavalli e altre imbarcazioni minori, una vera armata con 18.000 uomini, 400 cavalli, e dotata di molte armi da fuoco tra cui anche 5 bombarde. Non era semplicemente un'incursione la cui finalità era razziare le ricchezze dell'entroterra dove le città ed i villaggi stavano attraversando un periodo di floridezza economica, ma il tentativo dell'impero Ottomano di occupare il Salento dopo essersi impadronito di tutti i territori affacciati sul Mediterraneo orientale.

Laghi Alimini

I Saraceni razziarono tutto quando c'era oltre la spiaggia che oggi si chiama Baia dei Turchi, ed in pochi giorni arrivarono ad assediare Otranto. La città capitolò dopo quindici giorni e gli invasori non solo razziarono ogni cosa ma mutilarono ed uccisero quanti non abiurarono la fede cristiana per passare a quella musulmana. Alla fine furono 800 gli uomini decapitati mentre donne e bambini vennero fatti schiavi e mandati in oriente; i territori furono riconquistati dagli Aragonesi con l'aiuto delle altre potenze cristiane l'anno seguente. Otranto ridotta ad un cumulo di macerie impiegò oltre 10 anni a riprendersi invece per tutta l'area degli Alimini venne abbandonata, neanche i pescatori frequentavano più i laghi, Da allora e per secoli l'area degli Alimini è stata poco abitata e lasciata fuori dalle vie di comunicazione perché acquitrinosa e malsana e causa della malaria.

Baia dei Turchi – Otranto

A testimoniare la frequentazione dell'area in età medievale sono stati i risultati di una campagna archeologica condotta nel 2010 e che ha portato alla scoperta in località Pagliarone ad ovest di Alimini Grande, dei ruderi di alcuni edifici databile sino al XIII secolo. Lo scavo più recente ha evidenziato i muri di un edifico identificato come chiesa che aveva anche un ambiente ipogeo anche abbastanza grande di m. 5,4 x 4.
La differenza tra Alimini grande e Alimini Piccolo si rinnova nella fauna ed infatti mentre nel primo vivono pesci marini, Alimini Piccolo è il regno di anguille, tinche, cefali e bosegne anche se poi insieme costituiscono l’habitat ideale per molti uccelli sia stanziali e di passo ma anche migratori come cormorani, aironi bianchi, fenicotteri rosa, germani reale, fischioni, marzaiole ma anche poiane, falchi di paludi ed albanelle reali.
Fino al secolo scorso i laghi erano circondati dalla macchia mediterranea che occupava una superficie di circa 100 ettari ma di quello che era il Bosco Pozzello ora non ne rimane che la decima parte. I laghi sono ora il fulcro dell'Oasi protetta dei Laghi Alimini, istituita nel 1996 e che è parte del più vasto Parco Regionale degli Alimini che copre una superficie di oltre 1000 ettari.

Nave Dimitrios affondata lungo la costa davanti la Baia dei Turchi

All'interno del parco uno dei siti più belli è la Baia dei Turchi, la spiaggia dove sbarcarono i saraceni che nel XV secolo misero a ferro e fuoco Otranto. L'insenatura può essere raggiunta solo a piedi camminando lungo un sentiero oppure dal mare; le difficoltà per raggiungerla hanno preservato il suo paesaggio che il FAI (Fondo Ambiente Italiano)ha inserito tra i 100 siti da salvaguardare.

La spiaggia bianca di Serra degli Alimini, Otranto

Dal 1978 è parte del panorama della costa che fronteggia gli Alimini anche il relitto di una nave che si incagliò a poca distanza dalla spiaggia; la “Dimitrios” era una nave greca lunga 60 metri che trasportava granaglie e che una burrasca spinse sulle secche di Alimini. Meta delle lunghe passeggiate di quanti scelgono la costa degli Alimini per le loro vacanze, la nave sta ora scomparendo lentamente consumata dal mare.

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