Puglia da scoprire e riscoprire

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La storia di Sighelgaita

Il cronista medievale Amato da Montecassino descrive la figlia di Guaimario “nobile, bella e saggia”, nata principessa longobarda andò sposa a ventidue anni a Roberto il Guiscardo avviando un processo di unificazione dell'Italia meridionale che avrebbe raggiunto il suo culmine due secoli dopo con Federico II. Sikelgaita o Sighelgaita era nata a Salerno nel 1036, figlia di Guaimario IV principe longobardo di Salerno e di Gemma a sua volta figlia del Conte di Teano. I cronisti raccontano che la città era opulenta e viveva di commerci con l'oriente arabo e bizantino e che il padre con un'abile strategia politica era riuscito ad annettersi tutti i territori a sud di Gaeta avviando la formazione di un regno dell'Italia meridionale che riuscirà ad ottenere anche grazie ai cavalieri Normanni che si riconosceranno sotto la sua bandiera ...


I vasi di Ruvo

Per strane vicissitudini dettate dal destino, una delle pagine della storia del collezionismo archeologico dell'Ottocento è stata scritta a Ruvo. La città divenne centro di interesse e curiosità di studiosi e collezionisti di tutto il mondo quando il 15 novembre del 1833 fu scoperta la Tomba delle Danzatrici ...


Gli antichi rossi della Terra di Bari

Sin dall'antichità nei territori a nord di Bari e fino alle propaggini meridionali dei monti della Daunia era diffusa la coltivazione delle vita, qui dai vitigni che secondo la leggenda portarono gli eroi di Troia venivano prodotti gli antichi vini rossi di Puglia. I romani chiamavano “merum” il vino che si produceva in Puglia per sottolinearne l'ottima qualità e non solo per merito dei vitigni ma anche delle tecniche che i coloni greci avevano affinato a partire dall'VIII sec a.C..Quando la Puglia era detta Japigia e tre popoli si dividevano il suo territorio tre erano i vitigni che venivano coltivati: a nord nella Daunia si coltivava il Nero di Troia, i Peucezi al centro coltivavano il Primitivo ed infine il sud messapico era la terra del Negramaro ...


Salapia le tre città del lago

Fino al 1879 erano chiamate Le Saline di Barletta, era ed è la distesa salata più grande d'Italia, una superficie di 4.000 ettari che si sviluppa lungo 20 km di litorale. Un tempo qui si trovava il Lago Salpi: i suoi depositi di sale furono utilizzati fin dal Neolitico e poi anche da Greci e Romani. L’interesse dell’uomo a questa zona e ai suoi prodotti deriva da motivi economici ma è anche dovuto alle virtù terapeutiche delle Acque Madri, o acque rosse, usate nelle cure termali. Già Plinio il vecchio parlava ...


Bari Spartita: il Palazzo del Catapano

Quando nel 875 morì il giovane Ludovico II, imperatore dell'Impero Carolingio, l'imperatore d'Oriente Basilio ne approfittò per mandare il precettore, o bajulus, di uno dei suoi figli, il primicerio Gregorio a riprendersi la città di Bari ottenendo il riconoscimento della sua autorità da parte dei cavalieri longobardi che controllavano la città; l'impero d'Oriente era uscito vincitore nel confronto con il Sacro Romano Impero tedesco. Per un secolo governò il meridione dell'Italia con gli strategoi, parola greca che venne usata per indicare dei funzionari a cui era demandato il controllo delle provincie più lontane e che prelevavano il loro compenso dalle tasse imposte ai territori sottomessi ...


La Grecia salentina

Nell'area centrale del Salento ci sono 9 comuni che hanno una identità culturale distinta di origine elleniche e connotata dall'uso di una lingua dialettale, il griko o gricanico: Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d'Otranto, Cutrufiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino. Un tempo l'area era molto più estesa comprendendo tutti i centri del territorio compreso tra Otranto e Gallipoli ...


Taranto, Chiesa di San Pasquale di Baylon

Gli Alcantarini erano un ordine francescano che per la loro etica di penitenza e sobrietà erano molto amati a Taranto dove ogni anno a Pasqua arrivavano da Lecce per la celebrazione dei misteri e la questua; accadde così che furono invitati ad avere una loro casa anche a Taranto e nel 1736 l'amministrazione cittadina assegnò loro un'area lungo il canale che portava a Mare Piccolo per edificare una nuova Chiesa con annesso un convento che potesse ospitarli ...


Costanza d'Altavilla

Il personaggio femminile che domina il XII secolo europeo è sicuramente Costanza d'Altavilla, imperatrice suo malgrado eppure attenta politica capace di favorire la fortuna della sua discendenza. Costanza nacque nel 1154 a Palermo, era la figlia del Re di Sicilia Ruggero II e di Beatrice di Rethel ma non conobbe mai il padre infatti nacque pochi mesi dopo la sua morte avvenuta per cause naturali all'età di quasi sessanta anni a Palermo. Ruggero II d'Altavilla era stato capace di creare un forte regno Normanno unificando sotto di lui tutti i territori dell'Italia meridionale e la Sicilia ma quando nell'arco di pochi anni gli premorirono tre dei suoi quattro figli maschi decise di risposarsi per poter avere altri eredi; nel 1154 Beatrice di Rethel era in attesa di un figlio che Ruggero non vide mai perchè morì ...


Le vasche dei re a Torre S. Pietro

Tra la caduta dell'impero romano e l'età definita alto medioevo, in Apulia e nel Salento in particolare sembra esserci un lungo periodo di silenzio, un vuoto di espressioni artistiche che invece i continui rinvenimento nelle necropoli stanno via via riempiendo. Partendo proprio dai monumenti funerari si può tentare di scoprire cosa accadde all'arte della Puglia in quei secoli. Negli anni settanta del secolo scorso davanti a Torre S. Pietro a 300 metri dalla costa tarantina, nei pressi della foce del Chidro venne rinvenuto il relitto di una nave che conteneva sarcofagi appena sbozzati. Il giacimento era composto da 23 sarcofaghi provenienti dalle cave di marmo dell'isola di Taso e che sono stati soprannominati i sarcofagi dei Re. In realtà non ci sono informazioni che consentano di individuare a chi fosse destinato il carico ma è probabile che fosse atteso in una delle città della Magna Grecia sulla costa ionica oppure il suo porto di destinazione era quello di Ostia ed i sarcofagi commissionati da patrizi romani ...


Cattedrale di Conversano

Quando nel 1080 fu decisa la costruzione della Torre Maestra del Castrum Cupersani era comes Goffredo d'Altavilla, il nipote del conquistatore normanno Roberto il Guiscardo che, per avviare un rapporto favorevole con la chiesa locale ed il popolo, decise di costruire una grande chiesa nello stesso luogo dove si trovava la piccola chiesa paleocristiana che Papa Simplicio aveva dedicato a S. Silvestro. Goffredo era un normanno ed il suo avo era arrivato in Apulia al seguito del cavaliere di Drengot per imbarcarsi ed andare in Terrasanta e come lui molti erano coloro che pellegrini si imbarcavano dai porti di Apulia; fu questo flusso che aumentò l'importanza di Conversano facendo decidere il Papa a porvi la sede vescovile come risulta già in un documento del 1081 ...


Cattedrale di San Sabino

La città di Bari è stata sede episcopale sin dal V secolo ed il primo vescovo di cui ci sono testimonianze è Concordio che aveva la sua Cattedra nella chiesa al centro della città. Di questa prima Cattedrale non sono rimaste tracce perchè la prima testimonianza che è stato possibile ritrovare risale al secolo VIII quando era vescovo Andrea il cui nome è stato ritrovato su alcuni mosaici pavimentali; questa cattedrale sembra sia stata distrutta nel IX o X secolo ma gli storici ed esperti d'arte ritengono che l'ambiente ipogeo dell'attuale cattedrale sia proprio da far risalire alla chiesa alto medievale ...


Lucera

La posizione geografica su un terrapieno dal quale si poteva controllare il Gargano a Nord ed il Tavoliere a sud ha deciso la storia della città di Lucera, troppo importante strategicamente per tutti i conquistatori della terra di Apulia. Qui si erano insediate le genti di origine sub-appenninica che per prime ne ravvisarono i vantaggi strategici ma di quel primo villaggio non sono state rinvenute tracce; si deve attendere la metà del II millenio a.C. perchè un nuovo popolo si stabilisca nell'antico abitato sono i Dauni , tribù di origine japigia le cui testimonianze archeologiche sono rimaste nelle tombe della necropoli risalente al IV secolo a.C. ...


Castello Aragonese di Taranto

Nel 1481 Ferdinando IV d'Aragona convocò l'architetto senese Francesco di Giorgio Martini per costruire un castello che fosse una rocca a difesa della città da possibili attacchi dal mare e il sito prescelto non poteva essere che sulle rovine della fortezza costruita nel X secolo dai bizantini a protezione della città dagli attacchi dei saraceni e poi dai tentativi della Repubblica di Venezia di prendere il controllo del porto e del suo entroterra. Il re conosceva bene l'architetto senese perchè questo era tra i collaboratori del Condottiero Federico di Montefeltro quando questo comandava l'esercito del padre Re Ferrante ...


La via del Menhir

Prima che in Terra di Bari e nel Salento arrivassero i Messapi e gli Japigi un altro popolo molto più antico vi era vissuto e del suo passaggio ha lasciato degli alti testimoni silenziosi, i menhir. I primi menhir risalgono al Neolitico finale e sono la testimonianza di una civiltà megalitica che era diffusa in tutta Italia, in Europa ed anche in Asia nel periodo tra il 4.000 ed il 1.200 A.C. Gli studiosi si sono interrogati per molto tempo su quale fosse la funzione dei menhir che si presenta come una colonna monolitica liscia seppure appena sbozzata, infissa verticalmente nel terreno. In passato furono considerate stele funerarie o segni di delimitazione del territorio mentre oggi in considerazione dell'orientamento verso il sole della facciata più grande, si ritiene avessero una funzione religiosa, una sorta di altari per l'adorazione del sole oppure dedicati alla madre-terra. I Menhir sono state interpretati anche in chiave esoterica come pali sacri, elementi di unione tra i tre livelli cosmici: il mondo sotterraneo, la Terra, il Cielo ...


La Civiltà Japigia

Nel X secolo AC dalle foreste della Daunia alle coste del Mar Jonio il popolo dominante erano gli Japigi; gli antichi che erano entrati in contatto con quella civiltà lo descrivevano come un popolo arrivato in Apulia da oriente. Erodoto raccontava che gli Japigi erano dei naufraghi cretesi che avevano trovato riparo sulle coste salentine al tempo di Minosse, Varrone invece racconta che erano degli Illiri che guidati dal re Dauno avevano attraversato il mare. Secondo gli studiosi moderni sembrerebbe che entrambi avessero ragione: gli Japigi sarebbero stati una civiltà “multietnica” formata da elementi di provenienza micenea da una parte ed illirica dall'altra che si sarebbero integrati nel corso del XI secolo a.C. con popolazioni indigene. Plinio, per confondere ancora di più, da parte sua racconta che dall'altra costa dell'Adriatico giunsero degli Illiri guidati dal re Messapo, nome che sarebbe poi passato all'intera popolazione, i Messapi ma che secondo altri sarebbero arrivati più tardi ed avrebbero prevalso sugli Japigi ...


Parco nazionale dell'Alta Murgia

Nel 2004 si decise di istituire in quell'ampia parte di territorio pugliese che dalla costa dell'Adriatico risale sino ai monti dell'Appennino lucano un parco al fine di salvaguardare l'ultima parte di prateria mediterranea con la sua flora e la sua fauna. Fu individuata una superficie di circa 680 kmq in cui la morfologia e l'habitat rispondeva ai criteri della ecoregione globale 123,denominata anche steppa mediterranea. Il nome stesso steppa evoca le immense aree continentali caratterizzate dall'assenza di alberi, e dalla presenza di formazioni vegetali cespugliose, che si trovano lontano dal mare, tuttavia nell'area mediterranea prospiciente il mare come sull'altopiano delle Murgia, la prateria si è formata anche c come risultato della secolare destinazione a pascolo del territorio. Lungo i tratturi dell'Alta Murgia le popolazioni italiche delle montagne portavano a svernare le greggi già nell'età del bronzo ...


La Cattedrale di Trani

Il gioiello del romanico pugliese si trova incastonato tra l'azzurro del mare e l'azzurro del cielo di Trani; la chiesa era stata costruita a partire dal 1099 quando il Vescovo di Bisanzio potè proclamare santo il giovane greco di nome Nicola che gridava al mondo la sua fede recitando in modo ossessivo il Kyrie Eleison. Il giovane predicatore era originario di Stiri in Grecia e si era trasferito in Puglia per poter predicare e dopo essere passato per Otranto, Lecce e Taranto arrivò a Trani dove percorreva le vie della città gridando Kyrie Eleison, l'invocazione religiosa di origine greca che significa “Signore abbi pietà” ed attirando soprattutto i bambini a cui regalava frutta. Il vescovo della città venne a conoscenza di questo strano modo di predicare e volle conoscerlo; ma capita la purezza del suo intento, gli diede dove dormire e mangiare ed il permesso di continuare la sua opera ...




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